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Pachimetria corneale

La pachimetria corneale è la misurazione dello spessore corneale espresso in micron (µ) o in micrometri. 
La pachimetria corneale media nei soggetti normali è attorno ai 530/540 µ ma rientrano nella normalità anche valori compresi tra 460 e 620 micron. Tale misurazione è fondamentale in chirurgia rifrattiva per la scelta della tecnica laser da utilizzare o per escludere pazienti con spessore insufficiente.In tutti gli interventi di chirurgia refrattiva è preferibile lasciare un residuo corneale non inferiore a 400 micron.

 

L’esame è utile, inoltre nei ritrattamenti, nei pazienti,cioè, già sottoposti a chirurgia rifrattiva per riconoscere ed escludere pazienti con alterazioni corneali. 

Per le altre procedure chirurgiche, ad esempio nel cross linking è necessario uno spessore minimo di 400 µ, per gli anelli intrastomali lo spessore minimo è di 400 µ in sede di incisione. La pachimetria inoltre è di grande importanza nella valutazione dell’ipertono oculare perché il valore pressorio a seconda dello spessore corneale viene aumentato o ridotto secondo una tabella di compensazione. 


La misurazione è fatta utilizzando una sonda ad ultrasuoni posta a contatto con la superficie corneale previa instillazione di un collirio anestetico. Anche se la procedura può sembrare invasiva è del tutto indolore. Alcuni topografi computerizzati eseguono una pachimetria ottica evitando l'uso della sonda a contatto. L'elevata variabilità di tale spessore nella popolazione sana non consente di definire un valore minimo patologico.